Atene o Sparta?
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Atene o Sparta?

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  1. Tersandro
     
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    CITAZIONE (ForgottenTear @ 7/8/2007, 15:07)
    CITAZIONE (Tersandro @ 7/8/2007, 14:54)
    nche questo è vero: è per questo che io un po' di post fa ho detto che forse comunismo non era il termine adatto ma era meglio parlare di isonomia...

    Ecco, ora ci siamo chiariti su questo punto importante: usrae la terminologia giusta è l'anima dell argomento: il termine isonomia ha senso in quel contesto e può essere discusso.

    Eccellente.
    Sparta era la società più isonomic dell'intera Grecia...
     
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  2. ForgottenTear
     
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    Non tutti sono del tutto d'accordo su questo: ti rimando a quest'articolo

    http://www.italiasociale.org/Storia_artico...ia250605-1.html

    La parte su Sparta:

    La tirannide stava alla disnomia come Sparta stava all’eunomia. Come abbiamo detto, quello spartano rimase a lungo un modello di stabilità e buon governo per il mondo delle poleis greche.

    Platone stesso per la stesura della ‘Repubblica’ di ispirò alla comunità spartana.

    L’ordinamento spartano era detto Grande Rethra, Sparta era essenzialmente una polis militare, i suoi cittadini, gli spartiati, erano tutti ugualmente sottoposti ad addestramento e disciplina militari dai 7 anni, dai 20 ai 30 dovevano vivere assieme ai commilitoni, dai 30 anni fino ai 60 erano guerrieri perfetti, pronti per la guerra e la mobilitazione. La fama militare di Sparta era nota in tutto il mondo greco; durante le guerre persiane la guida della Lega Ellenica contro i persiani fu affidata infatti a Sparta.

    La Grande Rethra aveva al suo vertice i due re delle dinastie ereditarie degli Euripontidi e degli Agidi, la diarchia spartana aveva lo scopo di evitare l’eccessivo potenziarsi della carica regale ma era anche utile in casi di successione o reggenza, per cui una delle due cariche regali risultava momentaneamente indebolita. I due re erano parte della Gherusia, il consiglio degli anziani, composto da altri 28 componenti eletti a vita dopo la soglia dei 60 anni.

    L’assemblea spartana era chiamata Apélla, ad essa potevano partecipare tutti i cittadini, cioè gli spartiati. Gli Efori erano cinque magistrati con compiti di controllo sull’operato dei re e da loro ricevevano giuramento mensile sulle leggi di Sparta.

    Ogni spartiata conduceva vita militare e possedeva un terreno personale che veniva coltivato dagli iloti, schiavi privi di diritti, sottomessi in seguito alle guerre messeniche. Una volta all’anno gli spartani dichiaravano guerra agli iloti, perché ne temevano il grande numero e intendevano evitare rivolte e ribellioni.

    La donna spartana aveva libertà sconosciute alle altre donne greche: poteva uscire di casa e partecipare alle gare atletiche; di fatto il valore della famiglia era deprezzato, lo spartiata poteva avere più donne, questo per garantire la conservazione e l’integrità del corpo civico. Gli scapoli venivano severamente puniti dalla legge spartana.

    Il declino di Sparta, dopo il periodo di egemonia (404-371 A.C.), fu causato dalle molte guerre combattute dagli spartiati che ne avevano duramente assottigliate le file, fino a quando non rimasero che un migliaio di cittadini spartani, ed allora Sparta fu costretta a concedere diritti di parziale cittadinanza ai perieci, gli abitanti della Laconia sudditi di Sparta, fino ad allora considerati liberi ma senza diritti politici.

    su Atene:


    Atene conobbe un’istituzionalizzazione più lenta rispetto a quella spartana, attraverso le riforme di importanti uomini politici giunse alla democrazia e ad una più vasta partecipazione dei cittadini alla vita politica.

    Al vertice della società ateniese erano tre Arconti, l’Arconte Basileus, un Arconte con funzioni religiose e l’Arconte Eponimo (dava il nome all’anno), il più importante. Ai tre si affiancavano sei tra magistrati e tesorieri. Gli Arconti erano cariche annuali.

    L’Ecclésia era l’assemblea ateniese aperta a tutti i cittadini, l’Areopago era il consiglio degli anziani.

    Solone divenne Arconte nel 594-593, l’abolizione della schiavitù per debiti servì a stabilizzare il corpo civico ed a porre fine all’intollerabile stato di schiavitù di quei cittadini sottoposti ad altri ateniesi. Abolì inoltre l’ektemorato, il fatto cioè che dei proprietari di terreni pretendessero i 5/6 del raccolto da dei cittadini ridotti in condizioni di quasi schiavitù, i terreni vennero allora dati in affitto, venduti o affidati, avvenne la completa integrazione di territori e centro urbano. Erano considerati cittadini sia coloro che vivevano nella città, sia chi abitava e lavorava la campagna.

    Ovviamente dalla cittadinanza erano esclusi gli schiavi, ma questi erano sempre barbari, cioè non greci. Solone inoltre istituì un tribunale popolare.

    Divise la cittadinanza in quattro gruppi a seconda della ricchezza (pentakosiomedimnoi, hippies, zeugiti e teti), questo era un voluto scherno all’ordinamento draconiano al cui vertice erano collocati ‘quelli di buona nascita’.

    Era sua opinione che non esistessero leggi superiori, di origine divina, a cui gli uomini dovessero accordare il proprio agire, bensì le leggi erano frutto delle necessità umana e della volontà di darsi un ordine giusto.

    Clistere nel 508-507 proseguì il cammino delle riforme creando il consiglio dei 500, composto da membri delle 10 tribù di cui era composta l’Attica. Le cariche erano annuali ed elettive. Il consiglio dei 500 doveva bilanciare il potere del consiglio degli anziani.

    Con Efialte (461-460) e Pericle (443-429) il processo verso la democrazia giunse pressoché a compimento, al consiglio rimasero poteri giuridici e sacrali, l’assemblea assunse poteri maggiori e di controllo, l’arcontato divenne più democratico e aperto anche alla terza classe di reddito (oplitica). Pericle definì con maggior chiarezza chi fosse cittadino ateniese: solamente chi era figlio di madre e padre ateniese era considerato cittadino, in passato era sufficiente essere figlio di un solo genitore ateniese.



    Politica significa partecipazione attiva

    Aristotele nella Politica dimostra di conoscere la costituzione ateniese e la definizione di cittadinanza, per lui è cittadino unicamente chi partecipa attivamente alla vita pubblica e politica, chi partecipa ai dibattiti nel consiglio e nelle magistrature.

    Come vediamo, la polis, democratica o meno che fosse, chiamava cittadini unicamente coloro i quali si dimostrassero utili alla sua vita, chi insomma partecipasse attivamente alle decisioni che la comunità doveva prendere. La comunità rappresentava il bene massimo a cui il singolo era sottoposto, e così i suoi interessi.

    Il Koinon era ciò che più contava nella vita politica greca.
     
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  3. Bianconio
     
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    CITAZIONE (Karma_Negativo @ 7/8/2007, 14:42)
    Gli Iloti sono gli schiavi... i Perieci forse intendi, e quelli non avevano diritti civili. Quindi non erano cittadini.

    Si, scusa mi riferivo ai perieci, ma quello che intendo è che anche se non erano cittadini, rappresentavano comunque una classe sociale; è come fai a considerare comunista una società con cotanta differenza tra classi sociali?

    Certo, sicuramente Atene era molto più guerrafondaia di Sparta anzi, rispecchia in parte gli USA, fautrice di un espansionismo imperialistico volto a rafforzare la democrazia ed il consenso interno rendendo lo stato ancora piu democratico (cosa che negli USA non accade). Ma ad Atene il potere era completamente nelle mani del popolo che presiedeva l' esecutivo attraveso l'ecclesia, alla quale partecipavano tutti i cittadini Ateniesi aldilà delle loro ricchezze, e Il legislativo attraverso la boulè, formata da 500 cittadini eletti dal popolo (50 cittadini per ogni trittia dell'attica); probabilmente l'unico potere in mano all'aristocrazia era quello giudiziario.

    E Sparta invece? Una città statica, immoblile nel Peloponneso e conservatrice, nelle mani di una Oligarchia costituita dagli Spartiati che man mano nel tempo si assottigliò sempre di più a causa delle continue guerre
     
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  4. The TrashMaker
     
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    Gardaland!

    SPOILER (click to view)
    risposta ufficiale nessuna delle 2
     
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  5. D.N.A.
     
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    Io voto per un'altra città greca sottovalutata per la sua grande importanza... Corinto!
     
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  6. Bianconio
     
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    Eh no sir. Deve scegliere tra Sparta e Atene, sennò anch'io avrei votato per un'altra città: Siracusa, che da colonia divenne grandissima fondatrice di Colonie...
     
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  7. D.N.A.
     
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    CITAZIONE (Bianconio @ 8/8/2007, 01:12)
    Eh no sir. Deve scegliere tra Sparta e Atene, sennò anch'io avrei votato per un'altra città: Siracusa, che da colonia divenne grandissima fondatrice di Colonie...

    Ebbene allora voto con decisione per Sparta... Quei damerini incipriati, complottatori e pugnalatori alle spalle di ateniesi non meritano il mio rispetto...
     
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  8. Bianconio
     
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    CITAZIONE (D.N.A. @ 8/8/2007, 01:47)
    CITAZIONE (Bianconio @ 8/8/2007, 01:12)
    Eh no sir. Deve scegliere tra Sparta e Atene, sennò anch'io avrei votato per un'altra città: Siracusa, che da colonia divenne grandissima fondatrice di Colonie...

    Ebbene allora voto con decisione per Sparta... Quei damerini incipriati, complottatori e pugnalatori alle spalle di ateniesi non meritano il mio rispetto...

    Anche molti Spartiati erano assolutamente corrotti, complottatori e pugnalatori alle spalle..
    Ma la differenza è che mentre conosciamo molto bene tutte le azioni empie avvenute ad Atene, che sono arrivate fino a noi grazie al immenso lavoro degli storici ateniesi del tempo, non conosciamo o conosciamo pochissimo le azioni empie e corrotte all'interno di Sparta, questo perchè sparta produsse pochissime fonti scritte, e non seppe mai tramandare la sua storia ai posteri...
     
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  9. D.N.A.
     
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    CITAZIONE (Bianconio @ 8/8/2007, 02:07)
    CITAZIONE (D.N.A. @ 8/8/2007, 01:47)
    Ebbene allora voto con decisione per Sparta... Quei damerini incipriati, complottatori e pugnalatori alle spalle di ateniesi non meritano il mio rispetto...

    Anche molti Spartiati erano assolutamente corrotti, complottatori e pugnalatori alle spalle..
    Ma la differenza è che mentre conosciamo molto bene tutte le azioni empie avvenute ad Atene, che sono arrivate fino a noi grazie al immenso lavoro degli storici ateniesi del tempo, non conosciamo o conosciamo pochissimo le azioni empie e corrotte all'interno di Sparta, questo perchè sparta produsse pochissime fonti scritte, e non seppe mai tramandare la sua storia, nel bene o nel male...

    Ma cosa diavolo stai dicendo?! Di Sparta vi sono molti trascritti... Se non li conosci sono affari tuoi... E cmq brevemente ti dico che Sparta ha sempre mantenuto una unità e non si è mai divisa di fronte alle difficoltà... Non posso dire lo stesso di Atene... Erano un gran bravi a mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda...
     
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  10. Bianconio
     
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    Vogliamo confrontare il numero di storici Spartani rispetto a quelli Ateniesi?
    Ecco, vince di brutto Atene...
    Talora esistono fonti Spartane attendibili, Chilone di Sparta ad esempio, tuttavia il suo raggio storico copre una piccolissima parte della storia Spartana, ossia il periodo di Licurgo. Ergo, durante le guerre persiane e il cinquantennio del classicismo greco non vi furono storici Spartani; ma anzi, l'intera storia Spartana ci fu tramandata dagli Ateniesi.
    Un famoso detto recita "La storia la fanno i vincitori", eppure la guerra tra Sparta ed Atene è stata vinta, alla fine, dagli Spartani. Come mai questa eccezione alla regola? Come mai Sparta non fu nemmeno capace di tramandare le sue vittorie?

    CITAZIONE (D.N.A. @ 8/8/2007, 02:10)
    E cmq brevemente ti dico che Sparta ha sempre mantenuto una unità e non si è mai divisa di fronte alle difficoltà... Non posso dire lo stesso di Atene... Erano un gran bravi a mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda...

    Si, ma dopo la caduta delle poleis, di Sparta, comunque, non rimase nulla. Atene, quando cessò di essere una democrazia (cosa che avvenne gradualmente perchè conservò almeno una certa autonomia amministrativa) decadde. Ma rimasero, appunto, le sue scuole, i suoi monumenti, la sua storia, la sua filosofia e la sua letteratura.
    Ed oggi è di nuovo una grande città, capitale di una democrazia nazionale greca.
     
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  11. The Paladine
     
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    CITAZIONE
    potere era completamente nelle mani del popolo che presiedeva l' esecutivo attraveso l'ecclesia,

    Diciamo che in teoria doveva essere così. Ma alla fine a comandare erano sempre le persone più influenti della città, fossero esse strateghi, arconti o personaggi popolari, poi si, il popolo partecipava attivamente alla politica della città, però non aveva affatto potere assoluto.

    CITAZIONE
    Come mai Sparta non fu nemmeno capace di tramandare le sue vittorie?

    Ma perchè Sparta non coltivava come Atene la sapienza, era piuttosto arretrata sotto questo punto di vista, anche se certamente vi furono anche lì storici, poeti ed artisti. Ateniesi e Spartani ragionavano in modo molto differente.

    CITAZIONE
    Ed oggi è di nuovo una grande città, capitale di una democrazia nazionale greca.

    Mentre già gli storici romani descrivevano Sparta come un villaggio di pastori, indistinguibile da qualsiasi altro, se non per le molte rovine.
     
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  12. Tersandro
     
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    ALLORA:

    CITAZIONE
    E Sparta invece? Una città statica, immoblile nel Peloponneso e conservatrice, nelle mani di una Oligarchia costituita dagli Spartiati che man mano nel tempo si assottigliò sempre di più a causa delle continue guerre

    Gli Spartiati non sono membri di un'oligarchia, ma sono tutto il popolo dorico.
    Se consideriamo Sparta un'oligarchia dobbiamo considerare Atene un'oligarchia ancor più stretta.
    Se vogliamo mettere nel popolo degno di cittadinanza anche iloti e perieci, per controbilanciare bisognerebbe considerare anche gli schiavi ateniesi... e quindi anche questa diventa un'oligarchia, e contando che in Atene i cittadini avevano diritti diversi in base alla ricchezza mentre a Sparta tutti i cittadini avevano gli stessi pieni diritti, ci accorgeremo che era più democratica Sparta di Atene...

    POI:
    CITAZIONE
    Si, ma dopo la caduta delle poleis, di Sparta, comunque, non rimase nulla. Atene, quando cessò di essere una democrazia (cosa che avvenne gradualmente perchè conservò almeno una certa autonomia amministrativa) decadde. Ma rimasero, appunto, le sue scuole, i suoi monumenti, la sua storia, la sua filosofia e la sua letteratura.
    Ed oggi è di nuovo una grande città, capitale di una democrazia nazionale greca.

    E' decaduta anche Atene come Sparta... se è delinata dopo (e non di molto) è dovuto solo ai favori fatti ai barbari romani contro gli altri Greci, di cui i barbari romani furono riconoscenti...
    Cosa se ne fanno di tante rovine gli Ateniesi?
    Le rovine di una città non valgono la sua libertà, soprattutto se la città è greca.
    E poi, che belle rovine, come il Partenone, che è la testimonianza ancora tangibile dell'infedeltà ateniesi al giuramento panellenico a Platea...
    Tucidide diceva che chi avesse visto le rovine di Sparta non avrebbe mai potuto credere che la città era stata famosa e forte, e questo attesta che le rovine non fanno il bene della città.

    POI:
    CITAZIONE
    Ma la differenza è che mentre conosciamo molto bene tutte le azioni empie avvenute ad Atene, che sono arrivate fino a noi grazie al immenso lavoro degli storici ateniesi del tempo, non conosciamo o conosciamo pochissimo le azioni empie e corrotte all'interno di Sparta, questo perchè sparta produsse pochissime fonti scritte, e non seppe mai tramandare la sua storia ai posteri...

    Oltre lirici spartani come Alceo e Tirteo, e il da te citato Chilone, esistono storici ateniesi filospartani, che hanno visuto a Sparta e hanno vissuto a stretto contatto con gli Spartiati, anche durante lunghe e difficili campagne militari in terra straniera, e che ci hanno laciato scitti molto precisi sulla loro vita cittadina, la loro vita militare e sui fatti della città, più o meno dal 411 a.C. al 360 a.C. circa... tu sai benissimo a chi mi riferisco...
    Senofonte, figlio di Grillo, i cui figli furono educati a Sparta alla maniera Spartana, che combattè col re Agesilao in Asia, CHE TRAMANDO' LA VITTORIA SPARTANA SU ATENE.

    POI:
    CITAZIONE
    Anche molti Spartiati erano assolutamente corrotti, complottatori e pugnalatori alle spalle..

    Questo non si può negare, soprattutto se si pensa a Euribiade o a Pausania...
    Ma i complottatori sapevano essere puniti, consumati dal sole e dalla fame e poi gettati nell'Eurota.
    Ad Atene i complottatori non si può dire che venissero sempre puniti, ma anzi capitava che diventassere persino capi politici...
    e... chi pensò a punire Alcibiade quando tornò dopo aver tradito Atene?
    NESSUNO (per lo meno non ufficialmente, forse per paura di farlo, chè li popolo l'avrebbe linnciato, e questa la dice lunga sugli Ateniesi).
     
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  13. Bianconio
     
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    CITAZIONE (Tersandro @ 8/8/2007, 12:51)
    Gli Spartiati non sono membri di un'oligarchia, ma sono tutto il popolo dorico.
    Se consideriamo Sparta un'oligarchia dobbiamo considerare Atene un'oligarchia ancor più stretta.

    Ah, quindi secondo questo tuo cazzo di ragionamento, anche i Siracusani erano Spartiati, in quanto discendenti dei Dori...
    CITAZIONE (Tersandro @ 8/8/2007, 12:51)
    Se vogliamo mettere nel popolo degno di cittadinanza anche iloti e perieci, per controbilanciare bisognerebbe considerare anche gli schiavi ateniesi... e quindi anche questa diventa un'oligarchia

    Ma le cifre parlano chiaro:
    Nel V sec. gli Spartiati erano circa 15'000, mentre gli aventi diritti politici nell'attica, che allora aveva una popolazione di circa 250'000 abitanti, erano
    50'000, di cui 30'000 solo Ateniesi.
    CITAZIONE (Tersandro @ 8/8/2007, 12:51)
    in Atene i cittadini avevano diritti diversi in base alla ricchezza mentre a Sparta tutti i cittadini avevano gli stessi pieni diritti, ci accorgeremo che era più democratica Sparta
    di Atene...

    Ma cosa dici?!
    Ad Atene non esisteva alcuna differenza in base alla ricchezza!
    Cioè, generalmente le classi più basse non erano in grado di recarsi sempre alle assemblee per una questione economica; ossia non potevano permettersi di perdere una giornata di lavoro per recarsi ad Atene. Ma il governo Ateniese, in particolare il partito Democratico, cercò di aiutarli con diverse leggi, ad esempio Efialte del P.D. nel 461 a.c. stabilì una retribuzione per chi avesse fatto parte alle assemblee.
    Ed inoltre il popolo Ateniese aveva piu' potere degli Spartiati, in quanto controllava COMPLETAMENTE il potere legislativo e esecutivo.

    Gli Spartiati invece facevano solo parte dell'apella e il loro compito era solo quello di Eleggere 5 efori che avevano il potere legislativo, il potere esecutivo invece era nelle mani dei gheronti, i 30 spartiati piu anziani.A Sparta non esisteva alcuna libertà, in quanto il potere era comunque in mano all'aristocrazia dell'aristocrazia, ossia l'enorme apparato spartano che gestiva realmente la politica della città.
    Perciò mentre ad Atene tutte le classi sociali avevano un enorme potere, a Sparta l'unica classe sociale aristocratica che aveva diritti politici, aveva pochissimo potere.
    Ti pare poco?!

    CITAZIONE (Tersandro @ 8/8/2007, 12:51)
    E' decaduta anche Atene come Sparta... se è delinata dopo (e non di molto) è dovuto solo ai favori fatti ai barbari romani contro gli altri Greci, di cui i barbari romani furono riconoscenti...
    Cosa se ne fanno di tante rovine gli Ateniesi?
    Le rovine di una città non valgono la sua libertà, soprattutto se la città è greca.

    Ma chissene frega delle rovine, Atene rimase comunque la culla della cultura dell'Impero Romano! E ritrovò quel suo antico splendore grazie ad Adriano, che a sua volta aveva studiato ed era cresciuto ad Atene, e ricostruì completamente la città.
    CITAZIONE (Tersandro @ 8/8/2007, 12:51)
    E poi, che belle rovine, come il Partenone, che è la testimonianza ancora tangibile dell'infedeltà ateniesi al giuramento panellenico a Platea...

    Questo è vero, ma del resto anche il colosseo fu finanziato con i soldi del massacro di Gerusalemme condotto dai Romani, che dopo una tremenda strage di civili, si impossessarono dell'intero tesoro cittadino. Eppure oggi è considerato il più importante monumento romano di quel periodo...
     
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  14. Tersandro
     
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    CITAZIONE
    Ah, quindi secondo questo tuo cazzo di ragionamento, anche i Siracusani erano Spartiati, in quanto discendenti dei Dori...

    Mi spiego meglio:
    Per Dori intendo quei Dori che scesero nel Peloponneso dai Balcani e che si insediarono a Sparta. Non intendotutti i Dori, ma solo quellli laconi.

    CITAZIONE
    Ma le cifre parlano chiaro:
    Nel V sec. gli Spartiati erano circa 15'000, mentre gli aventi diritti politici nell'attica, che allora aveva una popolazione di circa 250'000 abitanti, erano
    50'000, di cui 30'000 solo Ateniesi.

    Si, ma convertiamo le cifre in percentuali...
    quanti su 15'000 Spartiati avevano pieni diritti? (risposta: il 100%)
    qusnti su 50'000 Ateniesi hanno pieni diritti? (risposta: meno del 100%)

    CITAZIONE
    Ma cosa dici?!
    Ad Atene non esisteva alcuna differenza in base alla ricchezza!
    Cioè, generalmente le classi più basse non erano in grado di recarsi sempre alle assemblee per una questione economica; ossia non potevano permettersi di perdere una giornata di lavoro per recarsi ad Atene. Ma il governo Ateniese, in particolare il partito Democratico, cercò di aiutarli con diverse leggi, ad esempio Efialte del P.D. nel 461 a.c. stabilì una retribuzione per chi avesse fatto parte alle assemblee.
    Ed inoltre il popolo Ateniese aveva piu' potere degli Spartiati, in quanto controllava COMPLETAMENTE il potere legislativo e esecutivo.

    Gli Spartiati invece facevano solo parte dell'apella e il loro compito era solo quello di Eleggere 5 efori che avevano il potere legislativo, il potere esecutivo invece era nelle mani dei gheronti, i 30 spartiati piu anziani.A Sparta non esisteva alcuna libertà, in quanto il potere era comunque in mano all'aristocrazia dell'aristocrazia, ossia l'enorme apparato spartano che gestiva realmente la politica della città.
    Perciò mentre ad Atene tutte le classi sociali avevano un enorme potere, a Sparta l'unica classe sociale aristocratica che aveva diritti politici, aveva pochissimo potere.
    Ti pare poco?!

    sezioniamo la citazione:

    CITAZIONE
    Ad Atene non esisteva alcuna differenza in base alla ricchezza!
    Cioè, generalmente le classi più basse non erano in grado di recarsi sempre alle assemblee per una questione economica

    Pentacosiomedimni, cavalieri, zeugiti, teti...
    E' una divisione in base alla ricchezza (intesa come possesso di medimni di grano)

    Se non erano in grado di recarsi alle assemblee non partecipavano alla vita pubblicaa, perciò erano superflui e andavno eliminati (Questa cosa non la dico io, ma Pericle nel primo libro delle storie di Tucidide).
    CITAZIONE
    Ma il governo Ateniese, in particolare il partito Democratico, cercò di aiutarli con diverse leggi, ad esempio Efialte del P.D. nel 461 a.c. stabilì una retribuzione per chi avesse fatto parte alle assemblee.

    Molto utile sta cosa...
    mi viene in mente Aristofane, che riempie le sue commedie di personaggi che della politica non capiscono niente e se ne sbattono le balle, ma vanno in assemblea solo per prendersi i tre oboli...

    CITAZIONE
    Ed inoltre il popolo Ateniese aveva piu' potere degli Spartiati, in quanto controllava COMPLETAMENTE il potere legislativo e esecutivo

    Non tutto il popolo, ma solo i più influenti, che facevano il proprio bene e non quello della città (ameno che il bene della città facesse parte del proprio bene)


    CITAZIONE
    A Sparta non esisteva alcuna libertà, in quanto il potere era comunque in mano all'aristocrazia dell'aristocrazia, ossia l'enorme apparato spartano che gestiva realmente la politica della città.

    E questo immenso apparato era composto dagli Spartiati, quindi dal popolo...

    CITAZIONE
    Perciò mentre ad Atene tutte le classi sociali avevano un enorme potere, a Sparta l'unica classe sociale aristocratica che aveva diritti politici, aveva pochissimo potere.

    Gli Ateniesi, non tutti sapevano cosa farsene del potere...
    Gli Spartiati, anche se in cinfronto agli ateniesi avevano meno potere individuale, avevano comunque tutto il pottere necessario per vivere felici e lieti. Troppo potere da' alla testa.
    CITAZIONE
    Ma chissene frega delle rovine, Atene rimase comunque la culla della cultura dell'Impero Romano! E ritrovò quel suo antico splendore grazie ad Adriano, che a sua volta aveva studiato ed era cresciuto ad Atene, e ricostruì completamente la città.

    Ma non fu mai più città greca. Non c'è Grecia senza libertà, e l'essere ricostruito da un dominatore straniero mi sa tanto di umiliazione...

     
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  15. D.N.A.
     
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    Io continuo a sostenere Corinto...
     
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112 replies since 7/8/2007, 13:14   1754 views
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