Laurent Garnier

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  1. Kill Fede
     
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    Cominciamo da un bel poutpourri di tagline(francesismi,chic..).


    Laurent Garnier può essere tante cose.Un mezzobusto house da teatri giacobini.Ripetitore di segnale per onde corte(e basse).Piromane electro per catastrofi parigine d'altri tempi.Analista per clubbers con complessi schizofrenici,in bilico tra lirismo house e libido techno.Bozzetti di frequenze instabili,attimi di ordinaria follia.Squarci di bellezza ultraterrena.


    Alieno,terreno,dj,produttore,compositore,esecutore,falegname,pizzaiolo.Più di tutto questo,Laurent Garnier è la chiave di volta che permette alla Francia di essere oramai la prima antenna parabolica globale nella diffusione delle nuove sonorità elettroniche,vincendo in casa sugli eterni rivali inglesi,ora secondi.

    Una solida formazione consumatasi nell'oltremanica Madchester tra fine anni '80 e primi '90,dj alla leggendaria Hacienda,poi titolare della divisione dance del colosso FNAC.Curriculum vitae invidiabile,forte di un suono ibrido,saldamente radicato nella tradizione techno di Detroit a cui somma però un romanticismo chez eurofrançais e un glisser mélodique del tutto personale,che gli ha permesso(strepitosi live set a parte) di diventare uno dei migliori dj al mondo.Tutt'oggi incontrastato.


    Grandi dischi a suo nome,che ora vado velocemente a esporre.


    A SHOT IN THE DARK(1994):

    Al pari di un ingrandimento focale da lente microscopica,il debut di Laurent Garnier è un lavoro sopraffino che riflette in maniera incredibilmente veritiera un periodo di grandi rivoluzioni house e techno.A ragion veduta di quel eurofrançais scritto sopra,"Shapes under Water" rappresenta il miglior sinistro eurodetroitiano possibile,dove arie romantiche e autostrade da madmotorcity giocano all'autoscontro in maniera magistrale."Geometric World" è un teorema techno di inaspettata durezza,spruzzato qua e là da macchie hardcore.L'ideale di french touch incomincia a delinearsi con la coppia "Silver Strings" e "Harmonic Groove",mentre l'hard-house di "Rex Attitude" è un vero e proprio inno alla gioia electro(e tributo al celebre club parigino Rex).Oltre ad essere un esordio bruciante che lascia parecchi inseguitori a mordere la polvere,questo disco trancia di netto,nel miglior stile stalk'n slash il luogo comune che vedrebbe Laurent migliore come Dj anzichè produttore.Tzè.

    9/10

    30(1997):

    Forse qualche pecca d'ambizione,la tensione del secondo album,le nuove correnti elettroniche nascenti,o chissà cos'altro rendono questo disco un coitus interruptus,volendo essere generosi un lavoro di assestamento.Certe sonorità provate dal nostro non funzionano proprio negli ingranaggi del Garnier Sound,così il trip-strop di "For max",il dub in naftalina di "Theme from Larry's Dub" e certi stridii elettrici alla "Kall it!" non sono un granchè.Altrove,alzato il tiro,la techno classica di "Mid summer night" è malamente inquadrata.Fortunatamente ci sono anche gemme di spessore ben superiore destinate a suonare nei club per un pezzo("The Hoe" e "Flashback"),ma è troppo tardi tirare un salvagente quando la nave affonda.Colpo in canna.

    5,5/10

    EARLY WORKS(1998):

    Doppia raccolta delle prime produzioni di un Laurent sverginello ma tutt'altro che ingenuo."Wake Up" è uno technozombie stomp da RavefromtheGrave,deliri trance di pura visione estatica come "Virtual Breakdown" e "Lost in Alaska" sono solo l'inizio del trionfo di Garnier,mentre l'asse d'acciaio Parigi-Detroit ("Acid Eiffel") non fa altro che incorniciare una manciata di tapes da sogno,abilmente riediti in queste vestigia digitali.Nota particolare a "Moonbeam" e all'eterea "Breathless",primi sintomi di un Garnier sound che da lì a poco dilagherà a macchia d'olio in tutta Europa,alla stregua di una pestè noire che invece di bubboni produce scossoni.Enciclopedia.

    9,5/10

    UNREASONABLE BEHAVIOUR(2000):

    Ante litteram,il miracolo di Laurent Garnier.Un perfetto viaggio nelle notti metropolitane di fine millennio,club come templi di sacro ritrovo,miriadi di teste vaganti,amplessico unisono di corpi ondeggianti,bassa battuta per alieni underground.Questo lavoro non suona le solite frequenze da saturday night ma ne prende le distanze,modellando una technohouse da camera intimista e bohemien di intossicante bellezza,capace di cesellare vere e proprie dichiarazioni d'intenti regali.Le titaniche apocalissi sonore di "The Sound of the Big Babou",l'estro saxojazzato da viveur consumato della consolle("The Man with the Red Face"),il progressivo climax respiratorio delle biosfere ambient-house di "Cycles d'Oppositions",il testamento finale che più che un addio suona come un ironico arrivederci al prossimo round("Last Tribute From The 20th Century").Un lavoro elegante,che sa di vogue ma anche di techno della città dei motori.Volendo citare,una delle perfette colonne sonore elettroniche per i salotti del ventunesimo secolo.Distaccato e malinconico a volte,un lavoro che trascende perfino sè stesso.

    10/10


    A parte 30,che qualcuno sempre e comunque apprezzerà,tutti questi sono stra-consigliati.Scelgo deliberatamente di non approfondire l'ultimo "The Cloud Making Machine",forse perchè IMHO nè carne nè pesce,vette magistrali e canyon abissali alternati in modo da lasciarmi a metà tra il sorpreso/deluso.

    RETROSPECTIVE invece è un ottimo compedio,il migliore fin'ora,che permette ai profani di assaggiare il meglio di Garnier senza buttarsi sugli studio album(cosa che in ogni caso è essenziale fare).Peccato che non includa "The sound of the Big Babou"(ehggià,purtroppo)mentre però vi permette di gustarvi caramelline come "10000 Leagues",uscita sotto altro nome(Alex Attias Presents Mustang) dove al mixaggio c'èra proprio Laurent,e la Craighiana "Demented",sempre con il nostro a sguazzarci dentro.



    DISCOGRAFIA:

    Shot In The Dark (F COmmunication, 1995)

    Raw Works (Never, 1996)

    30 (F COmmunication, 1997)

    Early Works (Arcade, 1998)

    Unreasonable Behaviour (F COmmunication, 2000)

    The Cloud Making Machine (Mute, 2005)

    Retrospective (F Communication, 2006)

    Edited by Kill Fede - 19/11/2007, 20:29
     
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  2. LordSupernova
     
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    Ho ascoltato Unreasonable Behaviour, che dire, al primo ascolto mi era piaicuto un po' pesante forse, bello ma non fenomenale. L'ho ripreso dopo un mesetto ed è stato amore a prima (seconda) vista. Stupendo, atmosfere cittadine, alienanti, sognanti acide, deprimenti e trasportanti. Bellissimo. Sopratutto a sole calato.
     
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  3. MirkoRagnarok
     
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    Ho ascoltato anche io Unreasonable Behaviour.
    A primo ascolto non mi colpì tantissimo,ma con il tempo mi è piaciuto parecchio.
     
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  4. MirkoRagnarok
     
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    CITAZIONE (MirkoRagnarok @ 6/3/2008, 18:23)
    Ho ascoltato anche io Unreasonable Behaviour.
    A primo ascolto non mi colpì tantissimo,ma con il tempo mi è piaciuto parecchio.

    Mamma mia,più lo ascolto più lo amo questo Album :wub:
    Canzoni come City Sphere o Forgotten Thoughts mi fanno veramente venire la pelle d'oca :wub:
     
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3 replies since 19/11/2007, 20:09   205 views
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