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D.N.A..
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Nel contesto della musica dance, per progressive si intende un genere musicale che ha conosciuto una grande popolarità alla a cavallo fra gli anni '90 e 2000. La progressive non va confusa con il progressive (rock), a cui ci si riferisce generalmente al maschile (il progressive).
La progressive è caratterizzata da un base molto potente, resa forte dalla cassa profonda e da una bassline caratteristica, che produce un effetto sonoro peculiare, in qualche modo simile a un "ronzio". I brani hanno una struttura piuttosto definita, strutturata in quattro parti fondamentali:
-una partenza, caratterizzata solitamente da una introduzione di percussioni;
-l'inizio del brano vero e proprio, con i caratteristici elementi di cassa e bassline, in genere accompagnati da riff di synth e tastiere;
-un punto intermedio, detto gergalmente "svuoto", in cui tutta l'orchestrazione si ferma, lasciando il posto a melodie ottenute con arpeggiatori elettronici e synth. Nel "punto morto" le melodie sono solitamente su tre o quattro accordi maggiori, per una durata variabile tra trenta secondi e un minuto e mezzo;
-la conclusione, che riprende il giro ritmico iniziale.
L'effetto di questa struttura è quello detto di "stop and go": in una sessione mixata di progressive, c'è una alternanza tra suoni duri e ritmati e pause melodiche e rilassanti, che instaurano un'alternanza di azione e tranquillità.
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