Eluvium

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  1. VikingFede666
     
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    Matthew Cooper, compositore originario di Portland, ma da tempo di stanza a Louisville, non è semplicemente l’ennesimo artista dedito all’esplorazione di astratti paesaggi ambientali attraverso la modulazione di suoni e frequenze elettroniche, ma è un musicista che alterna e spesso coniuga l’uso del synth con una notevole sensibilità “classica”. Il risultato, nelle sue diverse forme, è una musica che scorre ora attraverso movimenti placidi e talvolta quasi impercettibili, ora con impeto emotivo, in crescendo graduali, perfettamente coerenti con le suggestioni di lenta espansione liquida evocate fin dall’etimo del moniker sotto il quale Cooper compone ed esegue tutte le sue opere. La musica di Eluvium è infatti un flusso continuo, una coesa marea sonora in costante propagazione, che si innalza pian piano fino a invadere la mente, il cuore e l’immaginazione, con la sola forza gentile dei suoi pochi, soffusi elementi.
    Eluvium si affaccia sulla scena musicale nel 2003, con le cinque tracce comprese in Lambent Material, costituite quasi esclusivamente dal lento movimento, semplice ma intriso di solennità, di poche note filtrate dal synth, accanto alle quali solo a tratti si affaccia il limpido suono di una chitarra (“Under Water It Gloved”) o quello compassato del pianoforte (“There Wasn't Anything”, “I Am So Much More Me That You Are Perfectly You”), appena sufficienti a diradare la coltre nebbiosa che avvolge composizioni dalle strutture esili, cesellate con pazienza e precisione intorno a delicate iterazioni di note...debut interessante,ma è col successivo "An Accidental Memory In The Case Of Death" che Cooper rivela compiutamente l’altro lato del suo profilo artistico, a ben vedere non poi così diverso né tanto meno disgiunto dal primo: An Accidental Memory In The Case Of Death è un album breve, folgorante nei suoi appena venticinque minuti intrisi di emozioni liberate dalle sole note del pianoforte.
    Comune denominatore rispetto all’album di debutto è l’idea di un suono liquido che, lento ma inesorabile, tende a saturare la percezione che di esso l’ascoltatore ricava. Non mancano, in questo lavoro, crescendo compositivi che enfatizzano le potenzialità emotive dello strumento (“Genius And The Thieves”, “The Well-Meaning Professor” e la meravigliosa “Perfect Neglect In A Field Of Statues”) e con esse la grazia con la quale Cooper lo esegue; eppure, i brani in esso contenuti tendono ad assumere movimenti in prevalenza orizzontali piuttosto che verticali, mantenendo peraltro inalterate le caratteristiche strutturali del disco d’esordio, qui soltanto tradotte in partiture per pianoforte, semplici e profondamente emozionanti.
    È un album a suo modo unico, nel coniugare in maniera avvincente perfezione neoclassica e sensibilità post-moderna, minimalismo alla Erik Satie (“Nepenthe”), e romanticismo degno dei Rachel’s di “Music For Egon Schiele”, e nel rivelare come talvolta sia sufficiente modificare le modalità di estrinsecazione formale di un’idea musicale per conseguire un risultato dal sapore antico, eppure assolutamente attuale..che disco bellissimo..anche l'ultimo lo è,("Copia") ma rispetto a questo sa tanto di colpo a salve.In ogni caso,visto l'esigua mole di lavori,procurateveli tutti..o no fate voi..ma non sapete cosa perdete...

    DISCOGRAFIA:

    Lambent Material (2003)

    An Accidental Memory In The Case Of Death (2004)

    Talk Amongst The Trees (2005)

    Behind Your Trouble (Travels In Constants vol. 20 - mini) (2005)

    When I Live By The Garden And The Sea (mini) (2006)

    Copia (2007)

    Edited by Kill Fede - 11/7/2007, 22:04
     
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  2. Deathlike Silence.
     
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    An Accidental Memory In The Case Of Death è uno dei dischi più belli che abbia mai sentito.. Fa venire i brividi..
    Molto bello anche l'ultimo.
     
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  3. VikingFede666
     
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    QUOTE
    An Accidental Memory In The Case Of Death è uno dei dischi più belli che abbia mai sentito.. Fa venire i brividi..
    Molto bello anche l'ultimo.

    Yeah,meno male che qualcuno ascolta il piccolo matthew oltre a me.
     
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  4. defilord
     
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    Un grande, l'ultimo secondo me ha qualche calo, però ha anche quello dei gran pezzi ("Radio Ballet" mi piace tantissimo)
    I primi tre sono stupendi.
     
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3 replies since 29/6/2007, 20:19   97 views
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