Husker Du

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  1. Kill Fede
     
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    All'inizio degli anni '80, il punk ha ormai esaurito l'originaria carica eversiva, perdendo progressivamente la sua forza d'urto. Questa fase di stallo venne superata fondamentalmente attraverso una rielaborazione di alcuni elementi caratteristici di quel genere.

    Innanzitutto, i brani divennero più aggressivi, più ruvidi, e iniziarono ad essere contraddistinti da una rapidità di esecuzione a volte sconvolgente. Inoltre, sul piano puramente ideologico, fu abbandonata la cupa rassegnazione che aveva contrassegnato la fine degli anni '70, e si diede inizio ad un processo evolutivo che, partendo dall' introspezione soggettiva, cercava di approdare ad una "visione terapeutica" del reale, il tutto lungo un itinerario che possiamo definire catartico. Fu proprio allora che, per riferirsi al punk, si iniziò a parlare di "hard-core", termine preso in prestito dal linguaggio cinematografico.

    L'hardcore divenne un fenomeno di massa soprattutto negli Stati Uniti, grazie all'ascesa di numerose band, alcune delle quali destinate a lasciare un segno indelebile nella storia del rock. Tra queste, senza dubbio, vanno annoverati gli Husker Du (norvegese per "Ti ricordi?").

    Provenienti da Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove si erano formati nel 1978, Bob Mould (chitarra), Grant Hart (batteria) e Greg Norton (basso) riuscirono a far diventare l'hardcore qualcosa di magico, non più unicamente rivolto alle tematiche sociali, ma finalmente capace di guardare nel fondo dell'animo umano e di cavarne linfa vitale e orgoglio prometeico. (In una intervista risalente al 1984, Hart dichiarava:"Quando si parla di "hardcore", si tende sempre a mettere l' accento sull'aspetto più violento e duro ("hard"). Non capisco come facciano tutte queste band a essere così fredde… Noi cerchiamo, invece, di concentrarci soprattutto sull'aspetto emotivo ("core")".

    All' inizio, gli Husker suonavano cover dei Ramones, prima grande influenza della band, insieme con Buzzcocks, Beatles, Byrds e Hendrix. Successivamente alla pubblicazione di qualche interessante Ep e 33 giri,è nel 1984 che iniziano le registrazioni di quello che è a tutt'oggi il vertice massimo del punk-hardcore, e uno dei più grandi dischi rock di tutti i tempi: il doppio Zen Arcade (1984), primo album indipendente americano a superare la soglia delle 100.000 copie vendute. 23 pezzi in presa diretta per 85 ore di mixing: questo è quanto dichiarano gli stessi Husker Du nelle note di copertina. E noi non stentiamo a credergli. Tutti i brani, infatti, conservano il sapore di attimi irripetibili, la rabbia e la dolcezza di una rivelazione epocale, senza tempo. Nell'ambito dell'hardcore più eterodosso, soltanto i Minutemen riusciranno in un'impresa del genere, nell'altro straordinario doppio "Double Nickels On The Dime", uscito sempre nell' 84 e sempre su SST).L'opera è introdotta dal pestare scanzonato di Hart e dal basso martellante di Norton, entrambi pronti a spianare la strada alla sfrigolante chitarra di Mould, capace di una abrasività quasi "spirituale": "Something I Learned Today", e la successiva "Broken Home, Broken Heart" (un'altra straordinaria progressione hardcore di Mould), formano un perfetto binomio di furore ed orecchiabilità. A seguire, la splendida ballata folk di "Never Talking To You Again", primo vero segnale di originalità dell'album, insieme con la sperimentazione di "Dreams Recourring" (con i nastri mandati all' incontrario) e il raga lisergico ed esuberante di "Hare Krsna".

    Sul versante più propriamente hardcore, si situano "Indecision Time", "Beyond The Threshold", "Pride", quest'ultima con tanto di sedie sfasciate in studio e una violenza "estatica", quasi a simboleggiare il tentativo estremo di voler instaurare un (impossibile?) dialogo con il mondo e la sua alterità, "I'll Never Forget You" (impietoso "ultra-core" scaturito dalla penna di Mould — e, a detta dello stesso autore, uno dei suoi vertici), "The Biggest Lie" (con una abrasività impressionante e un portentoso lavoro di batteria). E' poi la volta di "What's Going On" (propulsa dalle note di un basso che chiama in causa i Sonic Youth, e lanciata in un boogie sferragliante e saturo di chitarra); e di "Masochism World" (torrenziale epicità in salsa hardcore).

    La seconda parte dell'album è caratterizzata da una rabbia meno impulsiva e da una maggiore sensibilità "pop". I brani, più che perdere la loro aggressività e la loro furia, sembrano convogliarle ad un livello meno superficiale, riuscendo a dare vita a strutture all'apparenza perfettamente melodiche, ma che, invece, sono erose da un sottosuolo carico di pulsioni primordiali e, in ogni caso, mai dome.

    A mio avviso tutt'oggi l'influenza di quest'album epocale è senza dubbio incalcolabile. Sarebbe, infatti, quasi impossibile pensare al rock americano (e non solo) degli ultimi vent'anni senza tenere in debita considerazione Zen Arcade.Molto interessante,ma ovviamente inferiore,è l'album successivo New Day Rising,più implacabile e più melodico di Zen Arcade.Quest'ultimo dovete farlo vostro alla velocità della luce,in quanto è veramente un pezzo di storia della musica,hardcore o meno che si voglia.

    DISCOGRAFIA:

    Land Speed Record (SST, 1982)

    Everything Falls Apart (Reflex, 1983)

    Metal Circus (Ep, SST, 1983)

    Zen Arcade (SST, 1984) ++++++++++++++++++++

    News Day Rising (SST, 1985) ++++

    Flip Your Wig (SST, 1985)

    Candy Apple Grey (Warner, 1986)

    Warehouse: Songs & Stories (Warner, 1987)

    The Living End (Live, Warner, 1994)
     
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  2. su_balente
     
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    Zen Arcade è uno dei lavori più seminali di tutta la storia, non solo del punk, visto che la sua influenza si è riversata su diversi generi del rock. In questo caso parlare di punk come genere semplice in cui non è necessaria la tecnica musicale è un'eresia. Chitarrista mostruoso..
     
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  3. Van Damsel
     
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    mi riprometto sempre di ascoltarli, mi tocca scaricare zen arcade visto che lo prendo come consiglio indiretto
     
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  4. velvet)))
     
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    Zen Arcade è da ascoltare PER FORZA, pietra miliare della musica tutta.
     
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3 replies since 6/7/2007, 12:21   87 views
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