John Zorn

Il Vate del terrorismo sonoro

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  1. Kill Fede
     
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    Compositore, sassofonista, produttore, ideatore e titolare dell'etichetta discografica indipendente Tzadik, nonché affermato talent-scout, John Zorn è una delle figure-chiave della musica contemporanea: la sua incessante attività di musicista è stata sempre supportata da una profonda curiosità per tutto ciò che è "nuovo", da un eclettismo ai limiti della bulimia e da un'incontrollabile prolificità discografica. Da me personalmente considerato una divinità,è stato leader e ideatore delle più grandi incarnazioni che abbia mai visto in ambito musical-estremo..inutile citare le varie formazioni in pillole,qui necessita una spiegazione più approfondita:

    I Naked City:

    I Naked City sono senza dubbio la formazione più famosa in cui ha militato Zorn.
    L'organico comprende musicisti stellari: Zorn al sax alto, Wayne Horvitz alle tastiere, Bill Frisell alla chitarra, Fred Frith al basso, Joey Baron alla batteria e occasionalmente alla voce Yamatsuka Eye (folle leader dei Boredoms).
    Si tratta di artisti provenienti da ambiti completamente differenti: Frisell è un chitarrista jazz che ha registrato anche diversi dischi per la Ecm, Frith è reduce da esperienze prima con gli Henry Cow e con gli Art Bears, poi con una miriade di improvvisatori, Yamatsuka Eye può essere facilmente classificato come "terrorista sonoro".

    Il debutto dei Naked City è semplicemente un gran disco: l'aggettivo più adatto per descriverlo è "folle". I brani dei Naked City sono quasi sempre estremamente brevi (molte volte anche sotto il minuto), ma ciascuno di essi contiene al suo interno una miriade di stili diversi.
    Ogni tanto li si sente swingare, ma difficilmente continueranno a farlo per più di 30 secondi. Una degenerazione grind-core, un cambio di tempo strampalato, una gratuità rumorista possono sempre essere dietro l'angolo. Si consideri, ad esempio, la tracklist: l'album è composto di 26 tracce; ebbene, dalla 10 alla 17 si tratta di pezzi grind di durata mai superiore ai 40 secondi.
    I Naked City sanno perfettamente che fanno musica "trash", ed è questa forte autoironia, unita alla capacità di suonare in scioltezza (e con straordinaria perizia) praticamente qualsiasi genere, che rende il loro debutto un disco straordinariamente godibile e divertente.
    L'unione grind-core/jazz è portata avanti con più convinzione in Torture Garden, disco raccomandato a quanti hanno apprezzato il primo.
    Da segnalare anche altri lavori come Radio, Absinthe, Le Grand Guignol e Heretic, Jeux Des Dames Crudelles.

    I Game Pieces:

    I Game Pieces sono una serie di improvvisazioni strutturate secondo regole ideate di volta in volta dallo stesso Zorn.
    A livello di mero ascolto, tuttavia - a parte il divertentissimo Xu Feng (dominato da batteria sghemba, chitarre e elettronica) - sono largamente prescindibili.Per me.Ma comunque degni di un ascolto.

    Il klezmer(Masada):

    Il klezmer è la musica popolare ebraica, ossia il genere che forse ha più influenzato la produzione di John Zorn negli anni Novanta.
    Tutto ha inizio quando Zorn fonda i Masada assieme al trombettista Dave Douglas, al contrabbassista Greg Cohen e al batterista Joey Baron.
    Questa formazione sarà estremamente prolifica per tutti gli anni Novanta, producendo ben dieci dischi tra il 1994 e il 2000. In questi album, complice la sezione ritmica strepitosa e l'interplay straordinario con Dave Douglas (quando suonano assieme su parti che non sono i temi, i due paiono davvero telepatici), viene portata a termine una fusione tra la creatività e la ritmicità del jazz d'avanguardia e le armonie del klezmer, che porta a risultati estetici davvero notevoli. Tra i dieci dischi realizzati, spiccano il penultimo (il bellissimo Live In Sevilla) e l'ultimo (il Live At Tonic), ma il livello generale di questa produzione è sempre alto.

    Inoltre va citato il progetto Moonchild in collaborazione con Patton,fautori di due grandi dischi caratterizzati da un micidiale math/sludge al vetriolo, a metà strada tra le pazzie zeuhl dei giapponesi Ruins e le paludi viscosissime dei Melvins.

    Personalmente considero quasi tutta l'opera di Zorn capolavori,ivi comprese le ultime uscite "Six Litanies for Heliogabalus" e l'ultimo,anche se adesso mi sfugge il titolo...Zorn è un genio,il vate dell'avanguardia,il vassallo di Zio Frank..tuffatevi nella sua mastodontica opera..e non ne uscirete più(il che è bene)...

    DISCOGRAFIA:

    Troppo lunga...vi rimando QUI
     
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11 replies since 17/7/2007, 14:32   878 views
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