[ITA] IBO aka TSD - La strada che ho scelto

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  1. »Caes#049«
     
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    E’ il 2004 quando Emanuele Carta, in arte Ibo, mc 27enne cagliaritano militante nella mentispesse crew da luce a “La strada che ho scelto” suo secondo disco solista, un anno dopo “Dalla giungla allo zoo” album d’esordio. Prova d’esperienza per un rapper da troppi considerato eterna promessa, un disco di buon livello autoprodotto in ogni traccia e con i soliti featuring dei suoi 2 soci Tao e J.O. in molti dei suoi pezzi. Esso si apre in modo insolito, l’intro è infatti la traccia n°2, mentre la prima è “The shit dropper” canzone che come altre del disco verra ripresa nel mixtape del 2005 registrato con dj Mesta, conduttore del programma radiofonico full blast, che conferma lo stile tipico di Ibo e che risulta comunque efficace come pezzo iniziale. L’intro è invece il preludio alla traccia n°3, la titletrack “La strada che ho scelto”, una delle canzoni più efficaci del disco; “Sù” è invece una canzone molto più “club”, corpo estraneo in un cd dai contenuti molto differenti, seguita da “La nuova vita”, canzone molto più introspettiva, registrata in collaborazione con J.O.. La quinta traccia è “Reportin”, accompagnata da una base molto movimentata dai toni a volte un po’ troppo autocelebrativi, una delle pecche di questo mc, che tributa un pezzo alla sua città natale, Cagliari, nella traccia n°7, che prende il proprio nome proprio dal capoluogo sardo, mettendone in luce gli aspetti positivi, subito contrapposti a quelli negativi nella traccia seguente: “Stampace Basso”, nome del quartiere abitato dal rapper, nella quale esprime il degrado tipico di alcuni quartieri, presenti così come nelle altre città anche a Cagliari <>. Cambiano i toni, diventando molto più “allegri” in “Siamo fatti così”, che ritrovano “serietà” nella traccia n°10, “Lifestyle”, con un invito ai giovani a rincorrere i propri sogni ed obiettivi per sempre a non abbandonarli mai nonostante le avversità: <>.
    La traccia seguente è la traccia d’amore del disco…si chiama c.u.l.i. – come una luce immensa, dai contenuti facilmente comprensibili dal titolo, mentre nella n° 12 Ibo si proclama il migliore di Cagliari, difatti il titolo del pezzo è proprio “Il meglio di Cagliari”. 29/05/77 è sicuramente la traccia più introspettiva dell’album, nella quale racconta la sua storia, a partire dalla sua data di nascita, svelata nel titolo, pezzo che ad ogni modo mantiene una grande ironia. Arriviamo alla traccia n° 13, “Non me ne sbatte un cazzo”, traccia più aggressiva dell’album, che anche in questo caso non lascia spazio alla fantasia dato il titolo. A seguire questa troviamo “Sacro e Profano”, una delle tracce più belle dell’album, incisa con Tao; è un chiaro appello a Dio, nel quale entrambi si pentono per i propri errori chiedendo aiuto al Signore per il futuro. “Forte e chiaro” traccia n°16 invece ritrova i toni autocelebrativi, toni che non scompaiono in “40% vol”.
    La 18 è invece “Drama”, pezzo nel quale compaiono le mentispesse al gran completo, Ibo, Tao e J.O. che costruiscono una bella canzone con un bel testo critico verso la società odierna, seguita da “Warfare” e “Riconosci pt.2” pezzi simili incisi rispettivamente con Tao il primo e con J.O il secondo. Il disco si chiude con “Un fine e Mezzo”, uno dei pezzi più belli e critici del l’album, che si cimenta in un pezzo introspettivo mostrando tutte le sue qualità da mc.
    Per concludere, “La strada che ho scelto” è un buon disco, ben prodotto, che tocca argomenti anche delicati con ironia ma con la giusta serietà. Ibo si conferma un mc di buon livello ma che a volte sforna pezzi che alla lunga possono stancare all’ascoltatore, ma sicuramente con questo ha registrato un bel disco, dimostrandosi un mc esperto e con cose da dire.



    testo di: "La strada che ho scelto"

    Mah.. sinceramente non lo so..specie quando la gente mi chiede che cosa farò da grande...Ma io sono già grande cazzo.. e che cosa faccio? mah..una strada l'ho presa..ma non è quella dritta..l'ho girata e cosi......

    Un quaderno due dischi preparo la mia borsa
    scarpe da tennis perchè la vita è una corsa
    stretto in una morsa come nel'98, una penna, una foto ed è pronto il mio fagotto, da sotto verso chissà quale meta se la vita è una gara bè
    me la cavo come atleta senza uno straccio di un idea concreta forse perchè son goloso che la vita mi ha tenuto a dieta;
    quale seta? Questa vita è ruvida sporca sudicia stronza stupida
    cè chi guidica immondezza la mia musica, con la tunica punta il dito e mi scomunica; la vita è troia ma ti fotte gratis
    perciò pago i miei errori al tavolo con fogli e lapis
    Sono un immaturo in questo mondo acerbo mi sento il padrone del mondo e sono solo un servo; servo pietanze per i miei avventori e i polli... li strozzo come Amadori; Signore e Signori questa è la mia scuola predisposto all'attacco come Gianfranco Zola la vita è una sola e va su e giù come una Ola
    una mamma che ti indica la strada ma non ti consola,
    vernice fresca che non cola continuerò a godermi questa vita perchè è l'unica e la sola

    E non cè una strada larga o una strada stretta
    ed una che ti porta giù ed un'altra in vetta, una strada giusta o una strada sbagliata ma solo una bianca ed un'altra asfaltata...
    (Si, tu quale scegli? Tu quale scegli?)

    Un microfono un sequencer inizia la mia gara imposto le frequenze per darti merce rara, e chi mi dava per sconfitto sai cosa impara?
    A succhiarmi il cazzo come una zanzara
    Perchè siete piccoli e ridicoli imparate a vivere la vita in fascicoli,la vita è Tripoli un trip a capitoli intricata come gomitoli,capito Bi? Ddt e noi siamo gli insetti stretti fra palazzi vicoli e ghetti, e i vincoli che non ti metti (te li mettono), e gli onori che ti aspetti (te li fottono), e tutti i tuoi affetti (se li comprano) e se hai pochi difetti (sel'inventano)
    E questo è quanto ed è per questo che è da tanto che sto vivendo sotto banco, e se sono stanco è perchè giro senza un branco perchè non sono stato fatto con lo stampo
    sono un rapper bianco ma incazzato nero con la speranza che il toro uccida il suo torero..

    E non cè una strada larga e una strada stretta, ed una che ti porta giù ed un'altra in vetta, una strada giusta o una strada sbagliata ma solo una bianca ed un'altra asfaltata

    Seguo l'istinto senza futuro in un presente stinto, spinto dal semplice fatto che son convinto, dipinto e strappato già fin troppe tele sono perchè vivo stretto come fra due chele
    Ho scelto la mia strada perciò zero radio e zero tele
    stò a zero gradi ingoinado fiele tra fiere aggressive con crisi depressive a causa dello stress poi mi dici chi è che vive
    io di sicuro no no
    con tre cazzo di civette che mi guardano da sopra il co-mò
    che cos'è un uomo, se sai che vai giù
    ma non sempre torni su come uno yo-yo
    questa vita è lo-lo, una catena sopra il collo
    e manca poco a fare blow-blow
    ma io rinvio il mio tracollo
    perchè vivo la mia vita in attesa del mio assolo

    Non avete capito? Questa vita è una strada quella asfaltata e quella sterrata... una fuoriserie o fuori strada.... Timberland(?) o scarpette Prada..... Bada amico bada.. perchè la vita ti fotte e manco te ne accorgi..è un vicolo cieco Bi..


    video:



    Edited by »Caes#049« - 17/9/2007, 16:01
     
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